DILUIZIONI, DOSAGGI e RICETTINE:

Gli olii essenziali non devono mai e poi mai essere utilizzati puri, tranne qualche raro caso come l’olio essenziale di lavanda e tea tree, per specifici utilizzi.

Tutti gli oli possono essere diluiti in:

  1. Oli vettore (olio di oliva, mandorle, jojoba ecc…), creme neutre, bagnoschiuma e shampoo, sale marino ed argilla. – per uso esterno –
  2. Miele, zucchero o acqua tiepida – per uso interno -

In generale, servono davvero poche gocce di olio essenziale per raggiungere i nostri scopi, ed è bene utilizzare sempre dosi minime (max 5 gocce per o.e.), affinchè risultino sicuri.

Vediamo come diluirli e qualche ricettina che può tornarvi utile:

Per il bagno:

10/12 gocce sciolte nel bagnoschiuma o nel sale marino da aggiungere all’acqua della vasca.

Ricetta per un bagno rilassante:

5 gocce o.e. rosa, 4 gocce gelsomino, 3 gocce camomilla, 3 gocce ylang-ylang. Finito il bagno avrete una pelle talmente morbida, vellutata e profumata da sentirvi una dea!

In creme ed olii vettore:

la percentuale di olii essenziali non deve superare il 10% del prodotto totale. Per fare meglio i calcoli dovete sapere che una goccia di olio essenziale pesa circa 0,5 ml.

Ricetta crema per contratture muscolari:

Crema neutra da 50 ml, 5 gocce di o.e. wintergreen, 2 gocce cannella, 3 gocce lavanda. Questa crema è perfetta da massaggiare su schiena e spalle contratte e doloranti.

Diffusione ambientale:

massimo 12 gocce di olii essenziali nell’acqua dei caloriferi o nel diffusore per una stanza medio-grande.

Miscela per la concentrazione mentale:

4 gocce o.e. basilico, 4 gocce o.e. rosmarino, 4 gocce o.e. litsea cubeba. Utilissima in ambienti di lavoro e per lo studio.

Per la lavatrice:

non usando più l’ammorbidente per questioni ecologiche, solitamente aggiungo all’aceto (ottimo come ammorbidente ed anticalcare) 6-8 gocce di olio essenziale di lavanda o bergamotto. Non avete idea del profumo che c’è in casa ogni volta che faccio il bucato!!

Avete mai indossato un abito che sa di primavera? E’ magico!

Aromaterapia sottile:

in questo caso servono massimo da 1 a 3 gocce di olio essenziale da utilizzare sul cuscino o sul fazzoletto oppure, scegliendo uno dei metodi precedentemente descritti.

Per ritrovare l’equilibrio interiore:

Se siete persone tendenti a stress, vi sentite sommersi da troppe responsabilità, sotto pressione e, a causa di questo, vi irritate facilmente oppure tendete alla depressione o all’esaurimento nervoso, tenete sempre con voi una boccetta di olio essenziale di melissa.

Basta respirare un paio di gocce su un fazzoletto per riportare equilibrio nella vostra esistenza, ritrovando la calma o l’energia a seconda di ciò di cui avete più bisogno.

NOTE AROMATICHE:

La fragranza degli o.e. si divide in tre “note”: alta o di testa, media o di cuore e bassa o di fondo.

Quando creiamo un profumo o una miscela di olii, è sempre importante tenere conto di queste note, al fine di armonizzare le fragranze ed ottenere un profumo buono e duraturo.

NOTA DI TESTA:

Hanno una vibrazione alta e sono molto volatili, quindi sono i primi ad essere avvertiti ma anche i primi ad evaporare.

In aromaterapia sottile, portano benessere a livello mentale e purificano il campo energetico superiore.

Sono soprattutto gli agrumi come ad esempio: bergamotto, limone, mandarino, arancio, ma anche eucalipto e menta.

NOTE DI CUORE:

hanno una volatilità media e sono proprio le note medie che avvertiamo subito dopo quelle di testa. Solitamente hanno una profumazione floreale e morbida.

Portano riequilibrio in tutto il nostro corpo, liberano le emozioni e toccano le corde più profonde del nostro animo.

Di cuore sono ad esempio: rosa, gelsomino, lavanda, camomilla, neroli, basilico, e melissa.

NOTE BASE:

hanno una vibrazione bassa e sono le più persistenti, ovvero ciò che rimarrà del vostro personale profumo quando sia le note di testa che quelle di cuore saranno evaporate.

Calde come notti d’estate, aiutano nel radicamento e ci collegano alla terra.

Sono soprattutto estratte da radici, resine e spezie come ad esempio: cannella, sandalo, cipresso, noce moscata, incenso, tonka, pepe e chiodi di garofano.

  

AVVERTENZE:

Ciò che spesso si ignora è che, anche gli olii certificati puri al 100% e completamente biologi, possono comunque avere un effetto irritante, fototossico e sensibilizzante, per i principi attivi contenuti nella pianta stessa.

E’ sempre bene usare gli olii essenziali, soprattutto se ingeriti, in piccole quantità e diluiti, onde evitare problematiche dalle più lievi (es: irritazioni della mucosa gastrica) a quelle più gravi (avvelenamento, spasmi, aborto, ulcere, collasso respiratorio ecc.)

Vi ho messo abbastanza paura? Lo spero perché, anche se sono prodotti naturali, non si scherza affatto.

Per questo motivo, se avete bimbi piccoli o animali a casa, teneteli lontano dalle loro grinfiette.

Inoltre, anche quelli che non presentano particolari problemi (es. la lavanda), devono comunque essere testati sulla pelle prima del loro utilizzo, per evitare di ritrovarsi a strisce come le zebre a causa di un’intolleranza al prodotto.

Eseguire il test è facilissimo: ponete una gocciolina di olio essenziale sul polso, spalmate e attendete almeno 15 minuti. Se non c’è alcuna reazione potete stare tranquilli.

Nel caso invece l’olio dovesse darvi fastidio, rimuovetelo subito con dell’olio d’oliva, o di jojoba, o di mandorle o applicando una crema neutra senza sfregare.

Possiamo suddividere eventuali problemi causati da alcuni olii essenziali in:

  1. FOTOTOSSICI: se esposti al sole dopo l’applicazione nelle 24 ore successive, possono dare luogo a macchie cutanee e, in casi più gravi, a scottature. Solitamente sono fototossici gli agrumi: limone, arancio amaro, arancio dolce, pompelmo, mandarino ecc..
  2. IRRITANTI e SENSILIBIZZANTI: possono causare irritazioni alla pelle ed alle mucose, come ad esempio: la cannella, la canfora, i chiodi di garofano e lo zenzero.

 Solitamente i principi attivi che possono dare più problemi e che sono naturalmente contenuti in alcuni olii essenziali sono:

  1. Fenoli e terpeni: più o meno caustici (per uso esterno), possono provocare irritazione della mucosa gastrica e dei reni (se ingeriti);
  2. Esteri (anetolo): sono stupefacenti a dosi molto alte (se ingeriti);
  3. Chetoni: interferiscono con il sistema nervoso e sono difficilmente eliminabili dall’organismo (se ingeriti).

 

CONSERVAZIONE:

Gli oli essenziali sono molto delicati, possono irrancidire, evaporare o adulterarsi se non correttamente conservati.

Sarebbe bene riporli in un luogo fresco, asciutto, al riparo dalla luce solare.

Appena utilizzati è bene richiudere con cura il flaconcino ed evitare di conservarli in frigorifero.

Fate particolare attenzione agli agrumi, poiché sono gli oli che si alterano più facilmente.

Tipicamente, presentano una data di scadenza (soprattutto quelli che sono utilizzabili anche per uso interno); rispettate sempre i termini massimi di conservazione perché sono sostanze facilmente deperibili.