Le sostanze lipidiche, bene o male sono quasi sempre presenti nelle formulazioni cosmetiche. Spesso costituiscono il corpo portante del prodotto, si pensi ad un unguento o anche solo ad una crema bella corposa e burrosa (della serie quelle che si spalmano con la cazzuola), oppure ne ricoprono un’esigua parte, nell’allestimento di prodotti freschi e leggeri x pelli giovani o adatti alle stagioni più calde.
Si trovano anche in prodotti per la detergenza, o negli struccanti specifici per occhi e bocca, dove coadiuvano i tensioattivi nell’emulsionamento di trucco e impurità, rendendo l’azione più dolce.
E ancora, se ben miscelati tra loro per ottenere un certo tipo di consistenza, sono usati per conferire gradevolezza d’uso…donano morbidezza, scorrevolezza, spalmabilità.
La loro presenza, infine, determina gran parte del tanto ricercato potere idratante, quello da cui derivano tutta una serie di benefici che vanno dall’evitare antiestetiche screpolature, alla prevenzione delle rughe. Non per nulla una crema viso “anti-age” formulata specificatamente per nutrire le pelli mature, avrà una componente oleosa importante.
La mia cara nonnina, ultraottantenne è il perfetto esempio di quanto l’aver idratato costantemente e quotidianamente il viso, abbia inciso nel mantenere la pelle in ottimo stato. E non esagero a dire ottimo.
Ovviamente non ha la stessa faccia di quando era ragazzina (la cosa mi farebbe abbastanza impressione), ma vi assicuro che ogni volta che la vedo non resisto a farle un paio di carezze sulle guance per sentire quanto morbide e levigate siano.
Avrà anche la genetica dalla sua (che mi auguro ardentemente di aver ereditato), ma sono convinta che la sua “skin-care” a base di prodotti semplici e idratanti, magari un po' arrabattata ai suoi tempi, ma costante negli anni, ci abbia giocato.
La funzione idratante della pelle, è un fenomeno abbastanza complesso che si basa sull’equilibrio tra acqua “dentro e fuori dalla nostra pelle”.
Mi è stato chiesto di recente perché se, dato che “idratare” = “apportare acqua”, allora anche il farsi la doccia poteva essere una soluzione alla pelle secca…
NO. TI PREGO NO. Non siamo delle piantine da orto da innaffiare.
Noi l’acqua possiamo solo berla. (evviva la S-grammatica!!!). Perciò attieniti a questo. Bevi, se puoi meglio 1,5/ 2 litri al giorno, preferisci acqua a qualsiasi tipo di bevanda di altra natura, dato che il contenuto zuccherino è quasi sempre molto subdolo e infimo.
Bevute a parte, ritorno sul fenomeno “idratazione”, termine che può essere tranquillamente sostituito da un altro: “occlusione”, che suona malissimo, lo so, richiama chi sa quale scempiaggine infernale, ma fidati che non è nulla di così negativo.
Una premessa completa sarebbe giusto che fosse farcita di un bel excursus anatomico della struttura della pelle, ma come al solito troncherò malamente il discorso raccontandoti solo dello strato corneo.
Sono sicura che già saprai, che è lo strato di cellule più esterno, formato da cellule morte, impaccate l’una sull’altra creando una barriera protettiva.
Sono meno sicura che tu sappia invece, che lo strato corneo è il principale bersaglio di qualsiasi tipo di trattamento cosmetico finalizzato alla cura della pelle (spiccati disappunti mi sorgono quando sento di presunti poteri di cosmetici sul DNA cellulare).
Lo strato corneo è costituito dai corneociti, celluline morte, cheratinizzate, appiattite e impregnate in sostanze a carattere lipidico, che fungono un po’ da cementanti.
Ebbene il contenuto idrico dello strato corneo, tendenzialmente non è molto elevato, verrebbe meno infatti la sua funzione primaria di “barriera” dall’ambiente esterno. Diciamo che all’incirca in condizioni normali è del 20%.
Al di sotto di questo livello (e dipende ovviamente da quanto sotto) sussiste uno stato di sofferenza della cute, alias disidratazione, alias la pelle tira, si desquama, si segna più facilmente, rughe, segni d’espressione più marcati…morte. (no scherzo ovviamente).
In ogni caso la situazione può risultare fastidiosa.
Mi ricordo quando da ingenua adolescente alle prime armi, con (ahimè) un’esplosione di brufoli, brufolini e brufoletti sul viso, mi sgrassavo la pelle come se non ci fosse un domani.
Risultati: decine, assolutamente negativi sulla pelle. Nessuno sui brufoli.
Penso che anche una lucertola al sole fosse messa meglio di me, in fatto di idratazione.
Il fattaccio è successo proprio perché sgrassando senza ritegno la mia faccia, lo strato corneo gradualmente ha perso un po' delle sostanze lipidiche in dotazione, atte a preservarne l’acqua, con il risultato tragico di trovarmi brufoli ed imperfezioni esattamente dov’erano prima, se non più infiammati e agghindati di candide screpolature che appena tentavo di coprire con un fondotinta (ovviamente super mat) spuntavano fuori inesorabili e prepotenti. Insomma, un’adolescenza difficile per la mia zona T.
Comunque la disidratazione, può riguardarti, anche se non sei o non sei stata colpevole dello smodato uso di detergenti troppo aggressivi (come nel mio peccaminoso passato). Anche il freddo può giocare la sua pessima parte, così come un ambiente molto secco che fa aumentare esponenzialmente l’evaporazione dell’acqua, e infine per l’età, ebbene sì, con l’età la pelle perde gradualmente la capacità di preservare idratazione.
Quindi insomma al di sotto del 20% di acqua la pelle soffre.
Cosa fare per ripristinare il contenuto idrico ottimale affinché sia il suo aspetto sia la sua funzionalità migliorino?
La risposta è occludere, con criterio ovvio, ma è proprio l’occlusione che permette alla tuo strato corneo di preservare l’acqua, (che introduci nel tuo corpo BEVENDO) diminuendone le perdite periferiche per evaporazione, che per tanti motivi come i prima citati, può essere spinta un po' troppo oltre la soglia della normalità.
Perciò se di base hai la buona abitudine di bere tanta acqua, e sei anche in grado di far sì che quell’acqua venga persa con moderazione, il tuo strato corneo ne godrà. E, preciso, anche il tuo trattamento cosmetico potrà agire con maggior efficacia.
Prima ti ho detto infatti che le cellule dello strato corneo, tendono ad essere impaccate l’una sull’altra determinando così una barriera protettiva. Meno acqua c’è, più il grado di impaccamento sarà elevato e meno potenziali sostanze attive del tuo cosmetico riusciranno a penetrarvi. Con un aumento del grado di idratazione invece (o comunque con una riduzione delle perdite d’acqua), lo spessore dello strato corneo aumenterà, per aumento degli spazi intercellulari tra i corneociti. Conseguenza diretta sarà una minor resistenza alla diffusione di tutto ciò che vuoi che passi e agisca attivamente sulla pelle.
Come amo sempre specificare, tutto deve essere fatto saggiamente, idratazione compresa perché un’occlusione totale della pelle protratta a lungo, puoi ben intuire a cosa potrebbe comportare.
Lo strato corneo si rigonfierebbe d’acqua come una spugna, assumerebbe una consistenza molliccia e sarebbe meno resistente ad eventuali contaminazioni microbiche.
Perciò insomma le situazioni estreme non vanno mai bene, né avere una pellaccia dura, spessa e impenetrabile come carta vetrata, ma nemmeno molliccia, manco stessimo per decomporci!
Vengo qui finalmente al dunque: cosa permetterà di occludere, o se preferisci, “proteggere” lo strato corneo quel tanto che basta per preservarne il corretto contenuto idrico e nello stesso tempo far sì che i principi attivi agiscano dove devono agire?
Fondamentalmente oli, cere o burri…sostanze lipidiche insomma, emollienti.
Un altro gruppo di molecoline, che agendo per altre vie, aiutano a ridurre le perdite d’acqua sono gli umettanti, che per intrinseche proprietà chimiche, sono in grado di formare ponti H (idrogeno) con l’acqua, e quindi di tenerla legata.
Un buon prodotto idratante è quindi a mio avviso il risultato di un buon equilibrio tra sostanze lipidiche emollienti ed umettanti, che concorrono fondamentalmente per lo stesso scopo.
Comunque, anche nel caso delle sostanze grasse, esistono moltissime possibilità di scelta… dalla derivazione vegetale o animale al sintetico o minerale, con più o meno dermoaffinità, con diversi risultati di consistenza e funzionalità, con maggiori o minori difficoltà formulative e infine con maggiori o minori costi.
Dato che la sintesi non è esattamente un mio dono, rimando al prossimo post una trattazione più completa delle possibili sostanze idratanti che possono essere presenti nel tuo cosmetico…e magari (anche senza magari) ti esprimerò le mie personali preferenze, sempre condivisibili o meno.
A presto!