No, questo non vuole essere un articolo sulle buone maniere né un invito al bon ton e alla buona educazione! Oggi voglio parlarvi dell’importanza dell’alcalinizzazione del nostro organismo.
Diverse teorie sono state avanzate sull’efficacia e le potenzialità delle diete acido-alcaline e sull’importanza della regolazione del pH dei nostri liquidi corporei. Non voglio aprire diatribe su diete proteiche o vegane crudiste ma vorrei fare un po’ di chiarezza sui principi basilari degli equilibri del pH che regolano il nostro organismo.
Innanzitutto: ACIDO e BASE
Partendo dal presupposto che non voglio tediarvi con una lezione di chimica, consideriamo ACIDO tutto ciò che ha un pH inferiore al 7 (tra 1 e 7) e BASICO tutto ciò che ha un pH superiore a 7 (tra 7 a 14). Il 7 rappresenta la neutralità.
Il nostro sangue ha un pH ben definito: 7,36; può variare minimamente ma deve rimanere sempre tra pH 7,35 e pH 7,45.
Se il pH del nostro sangue si modificasse ed uscisse da questo range, anche per poco tempo, ci troveremmo in una situazione pericolosissima, potenzialmente mortale.
Ogni organo o apparato del nostro corpo ha uno specifico valore di pH e la variazione di questo valore può indicare squilibri potenzialmente pericolosi per la salute del nostro corpo.
Qualche esempio:
pensate al nostro corpo e ai complessi sistemi di interazione e regolazione che esistono tra i vari organi;
- Lo stomaco deve mantenere un pH tra 1 e 2 per permettere la digestione dei cibi.
- Una volta che il cibo viene trasformato in chimo ed esce dallo stomaco passa nell’intestino; il pH del chimo man mano si alza, grazie ad una serie di sistemi tampone che intervengono sulla massa di cibo, e passerà da 3,5 fino a 6,5.
- I nutrienti saranno assorbiti dalla mucosa intestinale e arriveranno nel circolo sanguigno, che dovrà mantenere un pH di 7,35 circa.
- Nel rene, che smaltirà le scorie metaboliche, il pH potrà variare da un minimo di 4.4 (massima condizione di acidità) ad un massimo di 6,5.
E così via, per tutti gli organi.
Ovviamente, su questa situazione di già “precario” equilibrio, ci mettiamo ad infierire pure noi, con alimentazione, stress, eccessiva attività fisica, assunzione di farmaci, condizioni ormonali più o meno alterate ecc…
In una situazione di alimentazione scorretta (particolarmente ricca di cibi acidi come proteine animali, zuccheri raffinati, cereali raffinati e scarso apporto di verdura e frutta), sommata a fumo, assunzione di farmaci ed un intenso stress psico-fisico (molta attività sportiva associata ad un intenso sovraccarico mentale e psicologico), il nostro organismo sarà costretto a “fare i doppi turni” per cercare di ridurre il sovraccarico di acidi che si formeranno in quantità ancora maggiori rispetto ad una condizione di normalità (con alimentazione corretta, vita sana, poco stress psico-fisico).
Quindi, in caso di aumento dell’acidosi dei liquidi corporei, dovendo scegliere, il nostro corpo farà tutto quello che è in suo potere per andare, prima di tutto, a tamponare il pH del sangue, perché quello non può e non deve uscire dalla sua soglia di tolleranza in nessun caso!
Per questo il nostro corpo ha una serie di meccanismi, chiamati sistemi tampone (utilizza bicarbonato, fosfati o proteine plasmatiche per tamponare gli squilibri del pH attraverso la respirazione polmonare, il filtraggio renale, l’emoglobina del sangue…), con cui riesce a compensare, anche velocemente, il pH alterato dei diversi liquidi corporei o dei diversi organi.
Il corpo utilizza normalmente più sistemi tampone contemporaneamente per regolare il pH di tutti i nostri organi.
Ma quando i sistemi tampone non riescono a riequilibrare perfettamente il pH, a causa del nostro continuo infierire con le cattive abitudini, l’acidosi peggiorerà e inizierà a impregnare ogni cellula del corpo.
Non avendo altre alternative e avendo necessità di tamponare un eccesso di acido, il nostro corpo inizierà ad utilizzare i minerali basici contenuti all’interno dei nostri tessuti e delle nostre ossa (citrati di calcio e magnesio e bicarbonati); questi minerali aiuteranno nell’azione di compensazione dell’eccesso di acido (effetto tampone).
Questo, tuttavia, renderà le nostre ossa più fragili (osteoporosi), i nostri capelli più deboli e soggetti a caduta, i nostri denti più soggetti alle carie, il nostro stomaco meno riparato dai succhi gastrici ed i nostri muscoli meno tonici e più “flaccidi”!
E la lista dei disturbi che l’acidosi può creare è davvero lunga!
Il risultato? Le cellule del nostro corpo saranno tutte “acide…e sicuramente un po’ arrabbiate con noi” e di conseguenza, anche “rallentate” nelle loro funzioni, perché intossicate dall’eccessiva acidità dei liquidi intra ed extra cellulari.
E’ ovvio che avrebbe davvero poco senso, curare i sintomi causati dall’acidosi e non andare alla causa del problema… non ha senso prendere un antiacido per lo stomaco o un integratore per i capelli o della vitamina D per l’osteoporosi se in realtà si persiste nel mantenere abitudini di vita potenzialmente scorrette e si cerca di sistemare solamente un sintomo, con la breve e temporanea integrazione di un rimedio che non potrà risolvere il problema definitivamente alla radice.
Niente terrorismo psicologico né allarmismo, ma alcalinizzare, dal mio punto di vista, può fare davvero la differenza tra curare un sintomo e risolvere la causa di un disturbo.
Farà la differenza tra il sentirsi stanchi, spossati, doloranti e spenti ed il sentirsi energici, carichi e vitali!
Quindi, come faccio a capire se sono in acidosi?
Innanzitutto, se inizio ad avvertire tutti i sintomi sopracitati, un paio di dubbi dovrei farmeli venire. Se però voglio proprio fare lo “Scienziato”, posso procurarmi delle cartine tornasole e iniziare a misurare il pH delle urine 3 volte al giorno (mattina, prima del pranzo e prima di cena) per qualche giorno.
L’urina del mattino, anche in condizioni ideali, può risultare un po’ più acida (5,5/6), a causa dell’accumulo notturno di scorie metaboliche. La misurazione del pH prima di pranzo e di cena dovrebbe invece attestarsi almeno sui 6,5/6,8.
Una condizione di iperacidità del nostro organismo ci porterà ad avere invece, per tutta la giornata, urine con un pH inferiore o uguale a 6.
In questo caso, sappiamo di essere in acidosi.
Come alcalinizziamo?
Dobbiamo iniziare a modificare l’alimentazione, riducendo gli alimenti acidi a favore di quelli alcalini.
Tra gli alimenti più acidi da evitare o almeno ridurre un po’ ci sono:
- le proteine animali – carne, pesce, salumi e formaggi - (in grandi quantità anche quelle vegetali acidificano)
- lo zucchero raffinato
- i cereali raffinati
- il caffè
- il tè fermentato
- le arachidi e le noci.
Vorrei aprire una parentesi sull’incongruenza di mangiare grandi quantità di formaggi quando si soffre di osteoporosi; il formaggio infatti, acidificandoci, favorirà ulteriormente la perdita di Sali minerali dalle nostre ossa, in un disperato tentativo del nostro corpo di tamponare l’eccesso di acido.
I cibi più alcalini da inserire e favorire sono:
- tutte le verdure crude - in particolare quelle a foglia verde
- tutta la frutta
- le mandorle
- l’acqua minerale a pH basico.
Il limone, per quanto sia acido, ha in realtà un ottimo potere alcalinizzante, in quanto, viene metabolizzato dal nostro organismo favorendo la formazione di sostanze alcaline.
Quindi via libera a centrifugati di frutta e verdura e all’utilizzo di acqua e limone al mattino a digiuno.
Se non avete tempo di preparare i centrifugati di frutta e verdura vi suggerisco un’ottima alternativa: leggete qui! Centripura
Tuttavia, questo potrebbe non essere sufficiente a tamponare l’acidità che abbiamo creato in anni di fumo, cattive abitudini alimentari, disidratazione e stress.
A questo punto, consiglio sempre di integrare Sali minerali citrati. Dal punto di vista chimico i citrati sono la forma chimica più assimilabile dei Sali di cui necessitiamo, e quelli con la miglior soglia di sopportazione intestinale (per alcalinizzare abbiamo bisogno di magnesio citrato, potassio citrato e sodio citrato).
Generalmente consiglio l’utilizzo di Rego-basic, una miscela di sali citrati equilibrati ad azione alcalinizzante: Magnesio Citrato, Potassio citrato, Sodio Citrato, Zinco e Manganese.
È il prodotto che ci ha dato i migliori risultati già dopo pochi giorni di assunzione.
Non si tratta di un comune anti-acido per l’iperacidità gastrica ma di un alcalinizzante del pH dei tessuti, nel rispetto della fisiologia del nostro organismo.
Esiste sia sotto forma di polvere, da disciogliere in acqua, sia sotto forma di compresse. In entrambi i casi, è consigliabile assumerlo dalle 2 alle 3 volte al giorno, dopo i pasti.
La “prova del 9” potrete farla continuando a misurare il pH delle vostre urine quotidianamente… noterete, nel giro di un paio di settimane un graduale aumento del pH, che si assesterà sui 6,8/7…valore accettabilissimo!
Potrete godere da subito di una maggiore energia fisica ed una migliore lucidità mentale e spariranno tutti quei piccoli doloretti diffusi in tutto il corpo che vi davano tanto fastidio e vi sfibravano giorno dopo giorno..l’intestino starà meglio..lo stomaco non andrà più a fuoco e voi avrete toccato con mano l’importanza dell’equilibrio acido-base e dell’alcalinizzazione.
Quindi, ora sapete anche voi qualcosa in più sull’importanza del pH nel nostro organismo e spero di avervi convinto…a diventare un po’ meno acidi!
A presto!