Il risveglio della natura segna di anno in anno epoca di cambiamento e trasformazione. Prati, campi e boschi si ricoprono di erbe e verdure dalle proprietà depurative. Lattughe selvatiche, carciofi, cardi, tarassaco, ravanelli e cicorie disintossicano il fegato dall’alimentazione calorica e grassa che ha sottolineato l’inverno ed il periodo carnevalesco preparando il corpo a sintonizzarsi sui nuovi ritmi della primavera. La natura offre, puntuale e premurosa come sempre, il giusto rimedio per metterci nella condizione di affrontare il risveglio stagionale con forza ed energia. Nel mese di Maggio scorpacciate di asparagi e fragole depurano pelle reni e vescica, mentre rose acacia e sambuco colorano i nostri piatti portando in tavola virtù benefiche per stomaco ed intestino.
PRIMAVERA E ASTROLOGIA
Nasce sotto il segno dell’Ariete la stagione più attesa dell’anno.
Scocca il 21 marzo in coincidenza dell’equinozio di primavera, passa attraverso il segno del Toro dal 21 di aprile al 21 di maggio e termina il suo percorso, raggiungendo il suo apice nel segno dei Gemelli, a giugno, in coincidenza con il solstizio d’estate.
Simbolicamente la primavera è condizionata da un grande slancio verso la vita. All’inizio della primavera gli steli di grano spuntano nei campi, le gemme su alberi e arbusti. Lo sforzo di ogni germoglio per erompere dalle zolle o dai rami richiede aggressività e audacia, è necessaria tutta la forza di Marte (pianeta del segno dell’Ariete), disprezzo del pericolo, impulsività e intensa fiducia del proprio Io.
Nel cuore della stagione la natura è condizionata dalla necessità di procreare, il suo ritmo si fa più pacato, l’attività frenetica della fase di vegetazione cede il passo allo sbocciare dei fiori, api ed insetti impollinatori sono all’opera per garantire la fecondazione. Tutto è colorato e seducente, il messaggio della natura è ottimismo. L’Io si trasforma ed assume con l’influsso di Venere (pianeta del segno del Toro) un atteggiamento espansivo-affettivo capace di assicurare il futuro delle proprie creature.
Al suo apice la natura ormai fecondata si concede una pausa. Lo slancio creativo si concentra nella scoperta compiaciuta e quasi narcisistica dell’Io che prende forma nei frutti acerbi. Il contatto con la realtà circostante stimola curiosità intelligente e critica. Mercurio (pianeta del segno dei Gemelli) comunica un atteggiamento incosciente e spensierato. L’Io è disponibile alla mobilità, la natura vivace e nervosa consente ai frutti di espandersi e di mutare costantemente con un atteggiamento seducente e smanioso.
RICETTE DI PRIMAVERA
Scopri come realizzare un menù semplice ed equilibrato usando fiori frutti e verdure tipiche di questo mese.
Clafoutis agli asparagi
Ingredienti per due persone:
2 uova
40 gr. di farina
mezzo litro di latte parzialmente scremato
20 asparagi freschi mondati del gambo e lessati al vapore
tre cucchiai di timo o menta fresca
sale q.b.
mezzo cucchiaino da caffè di pepe nero macinato
50 gr. di castelmagno
1 cucchiaino da tè di semi di papavero
1 cucchiaino di burro per imburrare la pirofila
Preparazione
Amalgamare le uova con la farina, il latte, il timo, il sale.
Imburrare una pirofila di ceramica e versare il composto fluido.
Sulla superficie disporre gli asparagi scottati al vapore e salati, il castelmagno sbriciolato a mano, il pepe nero macinato, e un cucchiaino di semi di papavero.
Infornare per 30 minuti a 180°. Si può servire caldo o freddo.
Curiosità
Si dice che ci siano circa centoventi specie di questo parente prossimo del mughetto, uno dei quali geme sotto il nome di Asparagus horridus.
Qualcosa che assomiglia assai a questa pianta è dipinto in affreschi egiziani del Terzo Millennio a.C., il che dimostra che non si tratta affatto di qualcosa di nuovo. I Greci lo usavano come medicina e i Romani, che erano dei ghiottoni, ne facevano largo uso. Sapevano anche che questa verdura non va cotta troppo a lungo, perché Svetonio, descrivendo un’azione avventata di Cesare Augusto, scrisse che la compì in un tempo più rapido di quanto ci voglia a cuocere gli asparagi: “citius quam asparagus coquantur”. L’asparago in origine era una pianta delle paludi salmastre e si trova ancora oggi allo stato selvatico in alcune di queste zone. Sembra che la coltivazione si sia estinta in Europa con la caduta dell’Impero Romano, ma fu reintrodotta dagli Arabi nel tardo Medioevo. Oggi è considerato un lusso e viene trasportato per via aerea in tutti i periodi dell’anno in tutto il mondo. Ma è soltanto nel mese di maggio che si può gustare il vero aroma dell’asparago fresco.
Gli asparagi sono ricchi di fibra, vitamina C, carotenoidi e sali minerali (calcio, fosforo e potassio). A fronte di uno scarso apporto di calorie hanno però la caratteristica di stimolare l'appetito, oltre che essere depurativi e diuretici. Riducendo il ristagno di liquidi nei tessuti sono indicati per chi vuole eliminare la cellulite, mentre sono sconsigliati per chi soffre di disturbi renali, di calcoli, prostatiti e cistiti.
Risotto alle fragole
Ingredienti per una persona:
70 gr.di riso a chicco tondo
mezzo scalogno tritato
140 grammi di fragole tagliate a pezzetti
10 gr. di olio extravergine di oliva
noce moscata
1 cucchiaino da caffè di pepe rosa fresco in grani o coriandolo
sale q.b.
1 tazzina di vino bianco secco
brodo vegetale leggero
1 cucchiaio di ricotta fresca o 1 cucchiaino raso di burro
10 gr. di grana padano
Preparazione:
Far appassire metà delle fragole con mezzo scalogno tritato e l’olio extravergine di oliva a fuoco lento, aggiungere il riso, salare, aggiungere la noce moscata e il pepe rosa o coriandolo.
Dopo qualche minuto si inizia a bagnare con il vino e un po' di brodo.
A metà cottura aggiungere le altre fragole.
Quando il riso sarà al dente lo mantecheremo con un cucchiaio di ricotta fresca o un cucchiaino di burro.
Quando sarà cotto completeremo con il grana padano.
Curiosità:
Il nome della fragola deriva da “fragra” nome tratto dal latino antico, radice simile a fragrans=profumato, alludendo al profumo dei frutti maturi.
Il Buc’hoz nel suo Toilette de flora del 1771 parla di una ricetta per rendere la pelle più chiara, che consiste nel mettere alla sera sul viso delle fragole pestate e lasciarvele per tutta la notte. Al mattino si lava il volto con acqua di cerfoglio. Linneo, che era ammalato di gotta da anni, si curò con grandi scorpacciate di fragole e guarì.
Svolgono un’ottima azione disintossicante e lassativa; contengono mediamente 26 kcal per 100 grammi, la metà circa del valore calorico della mela.
Sorbetto alle Rose
Ingredienti per tre persone:
120 g zucchero molto fine
300 ml acqua bollente
65 gr. petali di rose
il succo di 2 limoni
300 ml vino rosato
3 gocce di olio essenziale di rosa
Preparazione
Versare l'acqua bollente sullo zucchero e rimestare affinché si é sciolto, aggiungere i petali, mescolare e lasciar raffreddare, poi mettere nel mixer e passare per un filtro molto fine. Aggiungere il succo di limone l’olio essenziale di rosa, il vino rosato e fare gelare, mescolare ogni tanto, o metterlo nella sorbettiera elettrica per venti minuti, per ottenere un sorbetto molto fine.
Curiosità:
Ogni rosa ha un significato diverso a seconda del suo colore:
Rosa color corallo: Desiderio
Rosa color arancio: Fascino
Rosa color pesca: Amore segreto
Rosa color rosa scuro: Gratitudine
Rosa color rosa pallido: Gioia
Rosa rossa: Amore sensuale
Rosa bianca: Purezza
Rosa gialla: gelosia
Fin da tempi molto antichi la rosa simbolizza l'amore e la bellezza.
Un mito greco racconta che la dea greca Cloris inciampò in una bellissima ninfa che era morta e decise di trasformarla in un fiore.
Afrodite aggiunse a questo fiore la bellezza, le Tre Grazie la gioia e lo charme, Dionisio il profumo delicato mentre Zefiro con un soffio allontanò le nuvole in modo che Apollo potesse inondarlo coi raggi di sole.
Fu poi donato a Eros, il dio dell'amore, che nominò la rosa "Regina dei fiori".
Frittelle di fiori di Robinia (Acacia)
Ingredienti per tre persone:
(in alternativa si possono usare i fiori di sambuco)
12 grappoli di fiori freschi appena raccolti
50 gr. di burro morbido a temperatura ambiente
250 gr. di farina
3 albumi montati a neve
1 cucchiaio di cognac
mezzo litro di acqua
una tazza da te di zucchero a velo vanigliato
un bicchiere di olio di arachide
Preparazione
Cogliete i grappoli di Robinia (Acacia) nel bosco o in un luogo lontano dal centro abitato, sciacquateli immediatamente e lasciateli asciugare su un canovaccio, dopo averli cosparsi di zucchero a velo vanigliato.
Preparate una pastella con farina, burro ammorbidito e acqua. Lasciate riposare una mezzora e dopo aggiungete il cucchiaio di cognac e gli albumi montati a neve.
Immergete, uno alla volta, i grappoli di fiori tenendoli per il gambo. Fateli dorare nell’olio bollente da entrambe le parti e lasciateli asciugare su carta da cucina prima di cospargerli di altro zucchero a velo vanigliato. Servire le frittelle calde.
Curiosità:
L’infuso di fiori di robinia è un ottimo rimedio contro il mal di testa e di stomaco.
Per realizzarlo occorre un cucchiaio di fiori secchi o tre di fiori freschi, una tazza d’acqua, mezzo cucchiaino di miele d’acacia. Mettete i fiori in infusione nell’acqua bollente per dieci minuti. Filtrare, aggiungere il miele e bere tiepido.